Nelle mie estenuanti e spesso deprimenti ricerche di lavoro su internet, qualche volta trovo cose sorprendenti che non so se mi debbano far incazzare o divertire. Il titolo è promettente, Studio Universitario Privato; lo slogan, “i discorsi non esauriscono il pensiero“, enigmaticamente suggestivo (oserei dire senza senso, se non lapalissiano).
Ho trovato il sito con la chiave di ricerca “aprire una scuola di lingue”, e uno dei primi risultati è questo sito, in cui si dice che manco ti devi disturbare a cercare un locale, si può fare a casa: basta disporre di un tavolo per 8/10 persone e un pc tipo pentium. Mi domando a cosa serva il pc, ma vado avanti. Serve anche il DVD del corso di spagnolo o di inglese, per acquistare il quale si può richiedere un prestito o un finanziamento…. mi domando quanto costi sto cavolo di DVD, ma tanto a me non serve né il pc né il DVD, no?
Si consiglia la retta mensile da farsi pagare dagli studenti: 50 euro al mese per 8 mesi, da pagarsi anticipatamente. Cavolo, sembra davvero redditizio!
Ma come trovare gli studenti, questo è il problema!
Fra amici e parenti, ovviamente, a cui verrà fornita una lezione di prova. Fin dalla prima lezione, è opportuno avveritre gli studenti che NON si studia a casa tra una lezione e l’altra, MAI!
Quando si invita qualcuno a partecipare ad una lezione dimostrativa, dirgli subito che non si deve mai studiare a casa.
Si insiste su questo punto anche in chiusura di pagina:
RICORDARE AGLI INTERVENUTI CHE NON SI STUDIA MAI A CASA FRA UNA LEZIONE E QUELLA SUCCESSIVA.
DIRLO ANCHE A COLORO CHE SARANNO INVITATI A PARTECIPARE ALLA SUCCESSIVA LEZIONE DINOSTRATIVA:
E’ MOLTO CONVINCENTE E DEVE ESSERE USATO COME SLOGAN PUBBLICITARIO AD OGNI OCCASIONE:
NON SI STUDIA MAI A CASA!
Eh no, eh? Sia mai che imparino qualcosa, approfondiscano…. poi io che faccio, il punto croce? Più somari, più insegnanti!
Ma c’è ancora qualcosa che mi sfugge, però: e se tra i miei parenti e conoscenti uno vuole fare spagnolo, l’altro tedesco, l’altro francese? Mica le so tutte al livello di inseganrle, no? Anzi, direi nessuna, perché bisognerebbe, oltre ad essere qualificati come insegnanti, essere di madrelingua nella lingua che si insegna.
Niente paura! – rassicura il sito amorevole :
NON E’ NECESSARIO CONOSCERE LE LINGUE PERCHE’ IL COMPUTER E’ IL SOLO INSEGNANTE ED E’ MOLTO PIU’ EFFICACE DI UN INSEGNANTE IN PERSONA.
Hai capito! Saperlo prima! Ma allora io che faccio????
Inoltre l’attività di ricevere allievi in casa per l’apprendimento di lingue non implica la necessità di sostare nella stanza in cui stanno gli allievi. Infatti, dopo avere insegnato a loro come accendere il computer e come iniziare la lezione, saranno gli allievi stessi a svolgere tali operazioni ed a effettuare da soli lo studio.
Perciò il gestore dei corsi di lingue potrà stare in altro locale ed essere libero di fare ciò che riterrà opportuno: svolgere lavoro domestico (stirare, lavare e così via); leggere; guardare la televisione; riposare.
Hai capito! Ma allora il punto croce lo posso fare lo stesso, pure lavorando! Però ecco che ora ho capito a cosa servono pc e DVD. Vediamo un po’ quanto costa ‘sto DVD, va’!
IL PREZZO DELLA LICENZA AD USARE IL CORSO BIENNALE DI INGLESE “Audio-visual Course of Fundamental English” è di Euro 1600,00. L’acquirente, privato o scuola pubblica che siano, dovrà inoltre versare all’Ufficio Imposte competente la ritenuta d’acconto dell’15%, che è di Euro 240,00 e dovrà dare notizia dell’avvenuto pagamento allo Studio Universitario Privato. La spesa di spedizione del DVD sarà di circa 8 Euro.
Mi pare un po’ tantino, ma per guadagnare mentre faccio la calzetta, a ben vedere, ci si può stare, tanto più che volendo puoi acquistare anche solo il corso annuale, o se non ti fidi (brutto malfidato zozzone!) puoi comprare il disco di prova contenente n. 1 lezione di prova, alla modica cifra di euri 60.00 non deducibili dall’acquisto successivo del corso completo (non stanno mica là a pettina’ le bambole!).
Ma mica tutti saranno adatti al caso, oppure sì?
Vi possono essere tanti motivi per iniziare un’attività redditizia in casa: la ridotta attitudine al lavoro; l’età avanzata; il desiderio di migliorare la propria condizione economica di pensionati e di avere una piccola attività gratificante oltre ad un po’ di compagnia; la difficoltà a camminare; la maternità: ad esempio con alcuni figli piccoli, che impedisca di avere un lavoro fuori di casa; la necessità di accudire un infermo e di non potersi da lui allontanare. Vi sono inoltre coloro i quali sono esclusi dal lavoro perché lo hanno perduto per vicende economiche e sono ritenuti troppo anziani per essere assunti dalle aziende; o gli ex-carcerati, rifiutati per diffidenza e sfiducia nei loro confronti.
Che dite, gli scrivo?