Dici queste, Gianca?

Cioè, le frappe? Quella che almeno a Roma si chiamano così, e che se pure son da leccarsi i baffi, guardo sempre con sospetto da quando da piccola mi dissero

 “Ma è er naso tuo o te stai a magna’ ‘na frappa?”

Ma hanno un sacco di bei nomi: dalle tue parti, dice Wikipedia, dovrebbero chiamarsi galàni oppure cròstoli, a Genova bugìe, da Twiga cenci o crogetti, in zona emiliana rosoni o sfrappole, ma quello che preferisco è un nome in uso in parte del Lazio, in Sicilia, Campania, Puglia, Calabria, Sardegna e… parte del Milanese (stranissima distribuzione): chiacchiere. Forse perché sono poco impegnative e una tira l’altra.

Tante chiacchiere, tante frittelle, e tanti cioccolatini pure a te e a chi passa di qua. Vi annuncio che i vostri auguri lavorativi hanno avuto effetto, e che quindi, dopo il fine settimana, e non appena ritroverò l’ispirazione, se passate di qua troverete una ska meno isterica.

Grazie della pazienza, a prestissimo, amici!

18 pensieri riguardo “Dici queste, Gianca?

  1. Ohh coccolosa e tentatrice ska.
    I galani, questa si che è goduria per gli occhi e per la gola.
    Posso portare un Recioto di Soave classico per accompagnarli?
    Grazie di cuore; posso avere il permesso per fare un pò di invidia a Coccoina?
    Siii, grazie.
    Coccoina, siccome notoriamente sono troppo gentile, non ti dedico la specialità di Peppino ma semplicemente un: eppo…eppo.
    Altra cosa skakkina, quando farai quel fomoso post richiesto da coccoina che tutti noi maschietti stiamo aspettando, ti illustrerò il nesso con la frittella di carnevale.
    Ciao ciao. alle 13:13

  2. cielo.
    meno male che io nun magno dorci.
    anzi, mo me vado a fa’ sacicce e friarielli dal mio amichetto mario, oste napoletano.

    buon sv a tutti quelli che se lo meritano. a me giusto una prece l’11 novembre.

  3. Anche a Livorno si chiamano chiacchiere, oltreché cenci, ska.
    Chiacchiere da scrocchiare chiacchierando e che fanno sotto ai denti scro, come l’orecchio di quell’impunito d’elefantaccio di gianca, che più che volante è un cicisbeo onnipresente con licenza di.
    Chiacchiere, chiacchiere, chiacchiere…e zac!: un lavoro. Perepé perepé!
    Un abbraccio.

  4. Impunito e cicisbeo si, coccoina e spero che queste dolcezze scrocchianti gentilemente offerte da ska siano servite ad addolcirti un pò in questa tua giornata da apocalisse.
    Una doverosa errata corrige: non di Peppino si tratta ma l’unico vero e insostituibile pernacchio è quello di Eduardo: mi scuso per l’errore.
    Una buona serata a tutti e tutte.
    Alle 18:54

  5. Che apocalisse, Coccobello, che t’è successo? Non ci pensare, vieni a sederti qui con Gianca e me a gustare questo bel Recioto di Soave, e se ci stringiamo un po’ c’è posto pure per l’orsopio e le sacicce di Mario. Quattro chiacchiere e anche qualcuna di più pure con pensierini, e speriamo mi perdoniate dell’assenza prolungata di questi tempi.

  6. beh che siano poco impegnative è da vedere…..mia moglie ogni anno fa un tentativo ed ogni anno mancano o abbondano di qualcosa. Magari poco impegnative a mangiarle, questo sì :o)

  7. Ehi skakkina, oggi è giovedi grasso, porto io le frittelle per tutti; tu riunisci gli amici?
    E se poi fanno i bravi, racconto l’origine di questa serenissima festa.
    “Sotto il doge Giacomo Contarini eletto nel 1275 fo deliberato che de li porci che si amazza al Zuoba de la cazzase mandasse un pezzo de la carne dei diti porci a la casa di cadaun zentilhomo, che si adimandava li zozoli”
    Alle 10:20

  8. Allora siamo d’accordo: frittelle per tutti, e poi tutti in piazza vestiti da Berlusconi e Gasparri a lanciar coriandoli e a rapinare banche! A Carnevale ogni scherzo vale.
    Chissà com’è bello il carnevale da te, caro Gianca!
    Buon giovedì grasso!
    (poi però continui con la storia, eh?)

  9. Oggi Venezia è una bolgia skakkina ma il carnevale più bello non è quello che si svolge nel circuito turistico ma quello che si vive nelle calli, nei campi e nei campielli dove vengono rappresentate commedie della tradizione veneta, saltimbanchi, giocolieri e si vive tanta felicità e trasgressione.
    Poi prosegue nelle mille feste private dove tra splendide maschere fatte dai mascherer (i maestri artigiani) e ricchissimi costumi del ‘700 è ancora presente il concetto ‘semel in anno licet insanire’ .
    Tornando al giovedi grasso ed all’origine di questa festa, essa risale al 1162 quando Ulrico, patriarca di Aquileia assieme a dodici feudatari friulani assalì la città di Grado, costringendo il suo patriarca Enrico Dandolo a rifugiarsi a Venezia. Lì ottenne aiuto militare dall’allora Doge Vitale Michieli II che in breve disperse gli eserciti e catturò l’Ulrico.
    Per liberarsi dalla prigionia questi dovette promettere di pagare ai veneziani un tributo annuale di dodici pani, dodici porci (i feudatari) ed un toro (Ulrico)…
    Da allora nel giorno di giovedì grasso, anniversario della vittoria, i porci ed il toro che giungevano a Venezia venivano condannati a morte mediante decapitazione da un vero magistrato e la sentenza veniva pubblicamente eseguita in piazza S.Marco. Le carni dei “criminali” venivano quindi distribuite tra i senatori della Repubblica, mentre i pani venivano distribuiti nelle Serenissime prigioni.
    .
    Buon giovedi grasso a tutti, il giorno 19 alle 19:00

  10. Grazie Gianca: ammazza che origini cruente! Però certo che dev’essere bello il carnevale non-turistico… beato te! Qua è solo una mascheratina per piccoli. Anzi, a proposito: ‘un ci scherzo più sulle maschere di Berlusconi: ieri una delle piccole (fanno le elementari) a cui insegno italiano mi ha raccontato che alla festa in maschera a scuola più di un bambino si è presentato vestito da Berlusconi… cioè, capito? Per rapinare una banca va bene, ma… i bambini???? Una volta non si vestivano da principi azzurri, zorri, peter pan?
    Aiutatemi a intepretare questo segno funesto.

  11. La maschera di Berlusconi, triste davvero…
    Mi vengono alla mente alcune considerazioni:
    Sono i genitori a comprarle e quindi il fatto è ancora più grave; ma come li vestono poi? Blazer blu, camicia azzurra, cravatta e bandana?
    Una volta Zorro, il Principe Azzurro, Peter Pan, Tex Willer etc. erano i protagonisti delle favole e dei fumetti che leggevamo, dei miti positivi e fantastici insomma per noi bimbi. Saremmo proprio alla frutta o meglio alla canna del gas se i bimbi di oggi considerassero SilvioBonaparte in qualche modo un mito. E la fantasia nei bimbi che fine ha fatto?
    Ma forse il motivo è semplicemente che fa parte del suo piano di marketing (indottrinamento) e probabilmente ha distribuito lui a tutti i suoi elettori una maschera omaggio; infatti a me non è arrivata.
    Spero tanto che le bimbe non si vestono da MaraPompins o da MaryStar; non è così, vero?
    .
    Un buon fine settimana a te ed al tuo uomo volante, Skakkina.

  12. Gianca, per fortuna che m’hai tirato fuori sto fantastico “Mara Pompins” per risollevarmi il morale! Geniaccio!
    Buon fine settimana anche a te e ai tuoi cari, carissimo Gianca.

  13. Ad Alessandria si chiamano gasse ,se fatte col nodo, e bugie se senza nodo gonfiano (anche chicchiere neturalmente, che siamo un po’ lombardi), ma devono essere leggerissime e sottilissime e soprattutto talmente friabili che quando le mordi ti si sbriciolano tutte addosso lasciandoti i pantaloni nuovi coperti di zucchero a velo. Però adesso che non ho più quelle di mia mamma, non riesco a mangiare quelle del panettiere, è un’altro mondo. Ciao , da te mi ci ha mandato Dottordivago, che ti frequenta molto anche se (dice) che ha in spregio la poesia, così ha cazziato anche me. Ma se ci piace la poesia, che colpa abbaimo noi? E poi mi sa che è un po’ un atteggiamento da duro e ‘sta mostarda di Cremona finirà per piacergli anche a lui!
    Ciao cara e complimenti

    Enrico

  14. a volte mi chiedo come fanno a non piacere queste leccornie
    🙂 io ne mangerei a kili
    pur essendo passato il periodo delle chiacchiere sono molti che le cucinano ancora
    e io…me le magno 😀

  15. Ciao skakkina, sono passato per un saluto e per il solito caffè se ti va.
    Stai bene? sono certissimo di si.
    Un buon fine settimana, carissima.

  16. Ciao Gianca, è sempre un piacere, e per te uan tazzina c’è sempre. Sì, sto bene: non potrebbe andare meglio, a dire il vero.
    Un buon fine settimana anche a te, amico.

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